08.06 — 09.07.23 → Borderland. Parole ai margini

Lo Spazio Eventi dell’hub culturale di Daste ospita l’installazione artistica  “Urban Oracle”  dell’interaction design studio Ultravioletto: una scultura luminosa urbana composta da una struttura modulare a led su cui sono visualizzate parole nate nella marginalità.
Le parole che leggiamo sull’installazione vogliono dar voce a tutti coloro che, per ragioni diverse, vengono estromessi dalla società e posti al confine costruendo un ponte metaforico che riporti l’attenzione sul tema della marginalità.

Le parole sono il risultato di un percorso partecipativo svolto nei mesi scorsi in luoghi “margine” della città di Bergamo ed in particolare nel quartiere periferico di Celadina dove Daste è collocata.
La Casa Circondariale di Bergamo “Don Fausto Resmini”, l’RSA di Fondazione Carisma e il Centro diurno educativo per minori “MilleMiglia” sono i luoghi-limite dove sono state raccolte le parole svolgendo una serie di laboratori con detenuti, anziani e minori.

L’installazione site-specific di media art di Borderland non si limita semplicemente a mostrare le potenzialità del mezzo artistico, ma intende diventare strumento al servizio delle comunità unendo temi sociali e arte digitale nella convinta visione che l’arte possa essere un potente strumento di coesione ed inclusione urbana e sociale.

“Borderland – parole ai margini” è il progetto vincitore dell’avviso pubblico “Creative Living Lab – IV edizione”, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura per la promozione di processi di rigenerazione urbana e riconosciuto tra i progetti meritori e unico vincitore in Lombardia per la sezione legata ai luoghi da rigenerare (Azione 2 per la promozione).

Borderland è stato realizzato insieme a Generazioni FA, cooperativa sociale attiva sul territorio sui temi della fragilità, e MiDi Motori Digitali, realtà bergamasca da anni attiva nel campo dell’arte e delle nuove tecnologie. Grazie a Ultravioletto